Quando le pecore mangiavano gli uomini

di Mauro Darida

Quelle che seguono sono alcune delle personali osservazioni sul corso ForTic livello c2 da me seguito; non pretendo certo che esse siano totalmente generalizzabili, ma credo si possano applicare alla maggioranza dei corsi di livello c2 organizzati per conto del MIUR.

L'obiettivo formativo del corso era molto ambizioso, ma si può affermare senza tema, per le ragioni che si spiegheranno, che esso è stato completamente mancato. I pre-requisiti del corso erano parimenti elevati, in quanto si richiedeva di essere in grado di ``...gestire le reti delle scuole, configurare le stazioni di lavoro, installare e disinstallare il software applicativo, fornire assistenza ai docenti della scuola o della rete di scuole per l'uso degli strumenti tecnologici, avere una visione dello sviluppo delle tecnologie sufficiente per fornire consulenza ai dirigenti scolastici per le scelte della scuola''.

Mentre non vi può essere nulla da eccepire circa i pre-requisiti richiesti, la critica maggiore, come accennato, si focalizza sull'obiettivo formativo del corso, che mira a creare una figura, sostanzialmente, capace di operare su sistemi server ``fortemente caratterizzata per le sue competenze informatiche nell'area delle reti locali e geografiche, dei principali protocolli del mondo Internet, dei sistemi operativi di rete, dei servizi erogabili e fruibili via rete...''.

E' innanzitutto evidente che non si può formare una persona capace di operare su sistemi server se durante il corso non opera su un sistema server (il solito corso-conferenza è assolutamente inadeguato alla formazione professionale); è altrettanto evidente che, di riflesso, se un corsista c2 deve ``confrontare le principali funzioni e caratteristiche degli attuali sistemi operativi di rete'' in modo da fornire una consulenza consapevole al dirigente scolastico, non lo può fare se durante il corso non si confronta un bel nulla e ci si limita a trattare ed usare il sistema operativo di rete di una nota multinazionale americana. Ciò non è giustificabile con la risposta:''Qui ci sono solo computer con Windows, dobbiamo usare quello che offre la scuola...d'altra parte le scuole che usano Linux sono pochissime, forse in futuro saranno di più...io conosco poco Linux'' data dal tutor ai rilievi del sottoscritto il primo giorno di corso, perchè essa presenta numerose e ovvie debolezze: Meritano invece, come accennato, un plauso i materiali di studio in Rete del percorso c2, i quali brillano per il raro tono equilibrato e neutrale, oltre che per la ricchezza delle indicazioni bibliografiche.

Inoltre molte ore di corso sono state dedicate sia all'uso di programmi applicativi quali Netsupport School, Wingate, Adobe Photoshop, Macromedia Dreamweaver, Macromedia Flash 5, MS Frontpage sia alla creazione di script lato client esclusivamente in Visual Basic: sulla legalità delle copie dei programmi in uso, alcune delle quali distribuite anche a diversi corsisti all'interno di CD e penne USB, lo scrivente non ha voluto indagare per amore di quieto vivere.

Naturalmente, e non ci si poteva attendere altrimenti, il tutor ha distribuito esclusivamente nei formati di MS Word tutti i documenti da egli elaborati per il forum di classe in Rete; io, altrettanto naturalmente, mi sono astenuto dal prelevarli.

Infine il tutor, su richiesta dello scrivente, si è rifiutato di trattare l'emergente tecnologia senza fili (modulo 6 - hardware di rete), con la motivazione che ``la scuola non possiede l'attrezzatura''; il problema della mancanza di adeguate attrezzature di supporto al corso è sicuramente di natura strutturale e collegabile con la decisione presa dall'amministrazione di effettuare anche i corsi c2 nei laboratori degli istituti scolastici, i quali hanno pochi o nessun server e molte macchine client e solo in rari casi possono permettersi di avere un'attrezzatura informatica al livello dello stato dell'arte. Il problema sarebbe stato certamente meno sentito se i corsi c2 avessero usato anche i laboratori di Università, Istituti di ricerca, come originalmente suggerito dalla c.m. n.55 del 21 Maggio 2002. E' probabile che questo suggerimento sia poi stato abbandonato per le solite ristrettezze di bilancio. Non si può fare a meno di notare, però, che Linux permette di trasformare in server qualsiasi computer anche obsoleto: ciò che avrebbe elevato enormemente il valore formativo e la qualità del corso.

Alla luce di queste considerazioni si ritiene che l'unico obiettivo raggiunto dal corso è quello di aver formato acritici ``esperti'' la cui ``consulenza'' al dirigente scolastico non potrà che puntare al sistema operativo di rete di una nota multinazionale americana; se essa avesse finanziato il corso, che invece purtroppo grava sui proventi dell'asta governativa sulle licenze UMTS, non avrebbe potuto sperare di meglio.

Come nell'Inghilterra industriale dell'ottocento si cacciarono i contadini dalle loro terre per portarci le pecore richieste dalla nascente industria tessile, così oggi si è cacciato Linux dalla maggioranza dei corsi ForTic per portarci il sistema operativo di una nota multinazionale americana. Adesso siamo pronti ad assistere ai sedicenti esperti che convinceranno i colleghi e i dirigenti scolastici a calpestare i fiori del software libero che riescono a germogliare nelle crepe dell'asfalto proprietario scolastico.

9 Giugno 2004

Mauro Darida
This document was translated from LATEX by HEVEA.